“Le cose da salvare” esce proprio oggi, il primo giorno in cui tutte le librerie d’Italia resteranno chiuse. È senz’altro uno strano destino, per un libro. Se siete fortunati, qualcuno ve lo porterà a domicilio; altrimenti resta l’acquisto online e l’ebook.
Non so spiegarvi cosa provo, ma il punto è un altro, e riguarda la nostra prossimità forzata a farsi distanza, il silenzio glaciale di questa mattina oltre i vetri delle finestre, la conta di chi non c’è più e guardate che li conoscevamo, verrà il giusto tempo per dire i loro nomi e ricordarli come meritano.
Il punto è che ho scritto una storia che evoca quello che stiamo vivendo, chiusi nelle nostre case e con un perimetro emotivo brutalmente ridotto, e racconta di come si può restare umani e continuare a sperare. Non potevo immaginare cosa sarebbe accaduto nelle ultime settimane, eppure a volte i libri fanno anche questo: non ci lasciano mai soli, perché in fondo, in qualche modo, già sapevano.