Una delle cose più belle e incredibili l’ha scritta Lev Tolstoj e periodicamente torno a rileggerla, perché dentro c’è tutto, ecco, tutto ed esattamente come andrebbe detto. Viene da “La morte di Ivan Il’ic”, la mia è l’edizione Feltrinelli del 2014 curata da Paolo Nori.
“Ivan Il’ič vedeva che stava morendo, ed era in uno stato di permanente disperazione.
In fondo all’anima Ivan Il’ič sapeva che stava morendo, ma non solo non era abituato a una cosa del genere, proprio non la capiva, non riusciva in nessun modo a capirla.
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