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articoli e interviste


“Le cose da salvare”, Rossetti sul podio di Libro d’Europa, di Monica Trotta per Il Mattino, 24 luglio 2020

Un ponte che crolla e cancella affetti e oggetti materiali. Parte da questa suggestione il libro di Ilaria Rossetti, “Le cose da salvare” (Neri Pozza), che ha vinto il Premio Salerno Libro d’Europa assegnato ieri sera. Trentadue anni, già molti riconoscimenti alle spalle, la scrittrice di Lodi si porta a casa un riconoscimento importante nato dall’intuizione di Francesco Durante che volle che il festival salernitano guardasse alla produzione dei narratori europei under 40 per farli dialogare tra loro.

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Al romanzo sul ponte Genova di Rossetti il Premio Lugnano, redazione ANSA, 6 luglio 2020

L’intenso e coinvolgente romanzo ”Le cose da salvare” di Ilaria Rossetti ha vinto la sesta edizione del Premio Letterario Città di Lugnano, al termine della votazione della giuria di esperti e della giuria popolare. (…) In questo ”Le cose da salvare” c’è il crollo reale di un grande ponte in una città di mare (l’allusione evidente è a Genova, anche se mai nominata) e ci sono le sue macerie, che lasciano lutti e ferite nell’anima di chi lo ha vissuto. Macerie che diventano metaforiche, con un valore esistenziale, per tutti i cedimenti, i fallimenti, le separazioni e le perdite che contrassegnano la vita di ognuno e il mondo d’oggi. Il romanzo narra l’incontro tra una giovane giornalista e un anziano professore che si rifiuta di andarsene dal suo appartamento sotto lo spezzone rotto del ponte, e, partendo dalla cronaca, diventa poetico ed esemplare nella comprensione di sé e dell’altro, nella scelta impossibile delle cose da salvare, materiali e immateriali, da un luogo che racchiude oggetti e sentimenti di una vita intera.

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I cinque romanzi finalisti del Premio Lugnano, redazione ANSA, 15 giugno 2020

I cinque romanzi editi finalisti della VI edizione del Premio Lugnano 2020 sono, in ordine alfabetico: Alessandro Bonan, La giusta parte (Nave di Teseo); Lorenzo Moretto, Una volta ladro sempre ladro (Minimum Fax); Erica Mou, Nel mare c’è la sete, (Fandango); Gianluca Pirozzi, Come un delfino (Giulio Perrone); Ilaria Rossetti, Le cose da salvare (Neri Pozza).

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“Le cose da salvare” di Ilaria Rossetti nella terna finalista del Premio Salerno Libro D’Europa, Il Mattino, 30 maggio 2020

Il comitato direttivo ha individuato, fra i più interessanti autori europei under 40, la terna dell’edizione 2020. Si tratta di Ilaria Rossetti con Le cose da salvare, Neri Pozza (Italia), Marion Messina con Falsa partenza, La Nave di Teseo (Francia), Pajtim Statovci con Le transizioni, Sellerio (Kosovo/Finlandia).

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“Di questa pandemia salverei i piccoli gesti, i dolci e i fiori lasciati sulla porta”, intervista a cura di Elisabetta Fagnola per La Stampa, 24 maggio 2020

Nel romanzo “Le cose da salvare” della scrittrice originaria di Lodi il crollo del ponte diventa il simbolo di quanto il passato ci influenzi.

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I ricordi da salvare nella casa con vista sul Ponte Morandi, di Vincenzo Guercio per l’Eco di Bergamo, 18 maggio 2020

“Le cose da salvare”, ultimo libro di Ilaria Rossetti, ha vinto, non per caso, la quarta edizione del Premio Neri Pozza; è un libro tracimante di sensibilità profonda, acutissima, di una capacità, fuori dal comune, di creare formulazioni originali, verrebbe da dire poetiche.

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Se il passato non guarisce, di Chiara Roveretto per L’Arena, 5 maggio 2020

Un romanzo intenso dove il crollo del ponte è una forte metafora. Crolli e ferite ci accompagnano nella nostra vita. (…) Una narrazione tra speranze, isolamento, paure. Una sorta di tempesta emotiva.

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La vita passa sopra, sotto e intorno al ponte che cade, di Alessandro Beretta per La Lettura – Corriere della Sera, 2 maggio 2020

Se il ponte come forma metaforica, nella possibilità di ristabilire relazioni anche dopo un disastro emotivo, punteggia il romanzo, nel finale a sorpresa il libro rivela un’inattesa circolarità. (…) Anche la protagonista ha creato un suo passaggio ideale e il lettore l’ha attraversato senza rendersene conto, grazie alla bravura dell’autrice.

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Dalla tragedia del ponte Morandi lo spunto per l’elenco delle cose da salvare, di Anna Anselmi per La Libertà, 27 aprile 2020

Nel nuovo romanzo il confronto fra una giornalista e un uomo che si ostina a non lasciare la casa sotto il ponte. Sarà per entrambi l’occasione di un profondo scavo interiore.

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Rai Radio 3 FAHRENHEIT – IL LIBRO DEL GIORNO, 22 aprile 2020

Intervista con Loredana Lipperini.

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 La resistenza è “credere” anche quando tutto crolla, di Paolo Bianchi per Il Giornale, 18 aprile 2020

In un intrico di metafore, di riferimenti simbolici, di rimandi (compaiono perfino i versi di una canzone di Piero Ciampi, icona anarchica, forse a contrasto di una ricerca d’ordine, soprattutto affettivo), il testo è svolto con una scrittura precisa, impeccabile, sorvegliata, che si evolve in un romanzo maturo, profondamente poetico.

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Crolli, di Francesca Frediani per D Repubblica, 4 aprile 2020

Il linguaggio poetico si fa discorso universale sul dolore, sulla perdita e le forme di sopravvivenza che ci accomunano e ci rendono umani. Un romanzo nitido, coraggioso, segnalato allo Strega da Wanda Marasco.

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Da Lodi assediata guardo ai genovesi per capire e agire, di Luca Mastrantonio per 7 Corriere della Sera, 3 aprile 2020

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Ricordi e libertà, le cose da salvare dopo un trauma, di Laura Perina per L’Arena, 2 aprile 2020

Nel vicenda riecheggia l’isolamento forzato di queste settimane tra le mura domestiche, che ci costringe a fare l’inventario e a ripensare al concetto stesso di casa, di comunità, di lontananza e vicinanza.

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Rai Cultura: Ilaria Rossetti, Le cose da salvare, 31 marzo 2020

Penso che quello che Alexander von Humboldt diceva per gli equilibri naturali del mondo valga spesso anche per quelli umani: tutto è interazione e reciprocità, esistono fili invisibili che ci collegano, anche dopo molto tempo, e non possiamo pensare di diventare completamente estranei a qualcuno che abbiamo amato, fosse anche per un riverbero casuale delle nostre azioni.

Rai Cultura

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ANSA.it Libro del giorno: le cose da salvare dopo un crollo, di Paolo Petroni, 30 marzo 2020

In questo bel romanzo di Ilaria Rossetti, ispirato al crollo del ponte Morandi di Genova (anche se il nome non viene mai fatto) e che ha vinto il Premio nazionale Neri Pozza 2019, c’è appunto un crollo reale e delle macerie, che lasciano ferite e lutti non solo concrete ma anche nell’anima di chi lo ha vissuto, che diventano metaforiche, con un valore esistenziale per tutti i cedimenti, le macerie, le separazioni e perdite che contrassegnano la vita di ognuno e il mondo d’oggi.

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Simona Lo Iacono per Letteratitudine, 29 marzo 2020

Nel magnifico libro di Ilaria Rossetti, ciò che era ordinario, si rivela straordinario. Ciò che si viveva con noia, vibra di mancanza. Il tralasciato evolve in sublime. E pesano i baci non dati. Gli abbracci negati. I rituali rinviati. Improvvisamente le cose si trasformano in testimoni. E i testimoni sono i custodi dei ricordi.

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Su Marie Claire tra i Libri Wow, di Marta Cervino, 17 marzo 2020

Un romanzo toccante che parte dalla cronaca e arriva dritto alle nostre anime ferite.

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Quanta vita dentro le nostre stanze, Lucio D’Auria per Il Cittadino, 14 marzo 2020

L’inizio è folgorante. Ilaria Rossetti affronta con straordinaria maturità le storie che racconta. Una scrittura intima e potente allo stesso tempo, che entra nei dettagli delle cose e delle emozioni.

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Quanta vita nelle nostre stanze, di Enrica Riera per L’Osservatore Romano, 13 marzo 2020

Rossetti regala spunti di riflessione innumerevoli e forse, ora più che mai — in un momento di smarrimento collettivo, di solitudini e di voci impaurite dal diverso, dal contagio e dall’ignoto —, la possibilità, unica e fondamentale, di domandarsi quali siano, davvero, le cose da salvare.

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Il ponte è crollato, devo scappare ma non so decidere cosa portare con me, di Luca Compagnino per Il Secolo XIX, 7 marzo 2020

Un uomo sceglie di non abbandonare la casa pericolante.

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